La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è caratterizzata da russamento abituale (tutte le notti), persistente (da almeno sei mesi), intermittente (pause caratterizzate da “silenzio” respiratorio) e da un’eccessiva sonnolenza diurna.
E’ una malattia cronica della quale in età adulta sono malati 1 uomo su 2 ed 1 donna su 4. E’ più frequente e severa in chi è sovrappeso ed obeso, ma possono esserne malate anche le persone in normopeso.
Circa 80% delle persone non sa di avere l’OSAS pur sapendo di russare L’OSAS è una delle più frequenti cause o concause di ipertensione arteriosa, malattia coronarica, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, ictus, insufficienza respiratoria, alterazioni della glicemia, malattia da reflusso gastroesofageo, alterazioni cognitive, ridotto desiderio sessuale e depressione
Circa il 7% degli incidenti stradali è attribuibile ad autisti affetti da OSAS Nel febbraio 2016 è stato pubblicato un decreto legge che ha reso obbligatorio ricercare l’OSAS in tutti i richiedenti la patente od il suo rinnovo In ambito lavorativo è causa di infortuni e ridotta performance lavorativa L’OSAS è diagnosticabile e curabile con miglioramento della qualità ed aspettativa di vita
L’autista con OSAS, quando adeguatamente trattato, ha un rischio per incidente stradale pari a quello dell’autista che non ne è malato: a tal FISAR è impegnata nella realizzazione di percorsi e network diagnosi precoce e trattamento avanzato dei cittadini affetti da OSAS attraverso un apposito team di Esperti e Specialisti.
Indicazioni per la diagnosi e la cura della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è una malattia cronica caratterizzata da russamento abituale e persistente, pause respiratorie ed eccessiva sonnolenza diurna. I più recenti dati epidemiologici indicano l’incremento della sua prevalenza (49,7% nel sesso maschile e 23,4% in quello femminile) nella popolazione generale adulta. Pur essendo noto che l’obesità è il suo maggior fattore di rischio , l’OSAS è significativamente presente anche in soggetti normopeso. E’ inoltre spesso associata ad ipertensione arteriosa sistemica, specie se farmaco resistente, malattia coronarica, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, ictus, diabete mellito, insufficienza renale e broncopneumopatia cronica ostruttiva.
E’ stimato che circa l’80% dei soggetti OSAS non siano identificati come tali ed è documentato che l’OSAS è fattore di rischio indipendente per incidenti stradali e sul lavoro, e di ridotta performance lavorativa. L’OSAS non diagnosticata o non trattata rappresenta quindi un onere economico estremamente gravoso per la sanità pubblica. Sulla base di tali evidenze anche il Ministero della Salute ha riconosciuto che l’OSAS è una patologia ampiamente diffusa nella popolazione generale , con rilevanti conseguenze sanitarie, sociali ed economiche.
Ha per questo istituito il Tavolo di lavoro “La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS)” dandogli i seguenti compiti: prevenzione e diagnosi precoce dell’OSAS; definizione di protocolli diagnostico-terapeutici e di follow-up; informazione sull’OSAS rivolta agli operatori sanitari e ai cittadini. Abbiamo pubblicato, in linea con quanto indicato dal Ministero, il documento “INDICAZIONI PER LA DIAGNOSI E CURA DELLA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO” (cliccare sul link per visualizzare) fornendo un servizio non solo ai suoi iscritti ma anche alla comunità medica ed alle istituzioni sanitarie.
Tavolo Tecnico Interdisciplinare Sonnolenza e Sicurezza nei Pazienti OSAS (TTI)
Il nostro impegno nello studio dell’OSAS e nella diffusione condivisa di proposte e soluzioni per la gestione delle problematiche legate a tale patologia, sia in ambito sanitario che normativo, è inoltre testimoniato dalla sua attiva partecipazione al TAVOLO TECNICO INTERDISCIPLINARE SONNOLENZA E SICUREZZA NEI PAZIENTI OSAS (TTI).
Il TTI vede inoltre coinvolte l’Associazione Italiana Medicina del Sonno (AIMS), il COMLAS, la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), la Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale (SIMLII), la Società Italiana Medicina del Sonno Odontoiatrica (SIMSO), la Società Italiana di Neurologia (SIN), la Società Italiana di Otorinolaringoiatria (SIO) e la Direzione Medica di RFI.
Il TTI vede tra i suoi obiettivi
1) armonizzare i linguaggi e le modalità operative delle diverse figure mediche deputate alla diagnosi e cura della OSAS quando finalizzate alla formulazione del giudizio di idoneità psico-fisica alla guida o lavorativa;
2) produrre percorsi clinico-assistenziali finalizzati alla valutazione dell’idoneità psico-fisica alla guida o lavorativa che siano facilmente e rapidamente fruibili per il cittadino e sostenibili per il sistema sanitario;
3) produrre proposte normative da offrire al legislatore italiano ed in sede comunitaria.
Il Tavolo Tecnico Interdisciplinare Sonnolenza e Sicurezza nei pazienti OSAS è il primo esempio in Italia di integrazione paritetica fra professionisti e rappresentanti delle istituzioni deputate alla produzione di norme in materia di idoneità psico-fisica. Nell’ambito delle sue attività il TTI ha ora prodotto uno strumento per lo screening clinico dell’OSAS nell’adulto da utilizzare per renderne agevole la diagnosi precoce anche ai fini della valutazione dell’idoneità psicofisica alla guida e/o lavorativa. Tale strumento, il QUESTIONARIO OSAS TTI (cliccare sul link per visualizzare), è indirizzato a tutte le figure mediche a vario titolo coinvolte nel percorso di valutazione dell’idoneità psicofisica.
Bibliografia
- R Heinzer, S Vat, P Marques-Vidal, H Marti-Soler, D Andries, N Tobback, V Mooser, M Preisig, A Malhotra, G Waeber, P Vollenweider, M Tafti, J Haba-Rubio. Prevalence of sleep-disordered breathing in the general population: the HypnoLaus study. Lancet Respir Med. 2015;3(4):310-318.
- Malhotra A, Orr JE, Owens RL. On the cutting edge of obstructive sleep apnoea: where next? Lancet Respir Med. 2015 May;3(5):397- 403. Sanna A. Obstructive sleep apnoea, motor vehicle accidents, and work performance. Chron Respir Dis. 2013;10: 29-33.
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